Amazing Creatures

In this difficult time of uncertainties and fears I wonder what people think ..

affections, family, work, the future and how to survive ..

In addition to all this, I often find myself thinking about what I have been able to do in my life, the beauties of nature that I have had the privilege of seeing and the last vacation I took before the thought of not being able to enjoy of so much wonders again for long time, assailed me.

For years, since I was in Sharm, I have dreamed of seeing the siren of the seas, from which even Ulysses was enchanted, the Dugong.

Who claimed to have seen it in Snafir, the island behind Tiran, who claimed that his presence had never been noticed here in Sharm..

And the more time passed, the more I feared that I would not be able to fulfill this desire, also because the dugong does not show itself easily; it is a completely aquatic, shy, reserved, solitary herbivorous mammal that lives in the low-lying grasslands, is a species threatened by the changed conditions of its habitat and by hunting for its fat and its flesh.

Its body is massive and imposing, the head stocky and thick , the fleshy muzzle with two lips and large nostrils, the front limbs similar to fins and the rear ones transformed into caudal fin that widens into two symmetrical fins.

So, in September, following the coastal profile of East Africa, I arrived in Marsa Alam and in those waters I saw it, in all its majesty, while it grazed the seagrass and when it moved away from me, fast and light …

And giant green sea turtles at every dive from the beach of the Diving DE in Abudabbab, and longimanus in Elphinstone, spanish dancers and frogfish in the Extra Divers housereef, and further south, in Wadi Lahami, dolphins, immense expanses of hard corals and wrecks diving with the speed boat from the ecoresort Red Sea Diving Safari.

And now that I’m here, confined at home for the fear of contagion, the limitation of freedom seems less heavy, a freedom that my memory and my camera can make me find again when I want it.

Renata Romeo ©2020
(Forbidden the reproduction, even partial, of this text without the author’s consent)

In questo periodo difficile di incertezze e paure mi chiedo a cosa pensano le persone..

Agli affetti, alla famiglia, al lavoro, al futuro e a come sopravvivere..

Oltre a tutto ciò mi ritrovo spesso a pensare a quello che ho potuto fare nella mia vita, alle bellezze della natura che ho avuto il privilegio di vedere e all’ultima vacanza fatta prima che mi assalisse il pensiero di non poter più godere di tante meraviglie per molto tempo.

Ho sognato per anni, da quando sono a Sharm, di vedere la sirena dei mari, dal quale fu ammaliato persino Ulisse, il Dugongo.

Chi diceva di averlo visto dalle parti dell’isola di Sanafir, dietro Tiran, chi sosteneva che non si era mai notata la sua presenza a Sharm..

E più passava il tempo, più temevo di non riuscire a realizzare questo desiderio, anche perché il dugongo non si mostra facilmente; è un mammifero erbivoro del tutto acquatico, timido, riservato, solitario, che vive nelle praterie dei bassi fondali, è una specie minacciata dalle mutate condizioni del suo habitat e dalla caccia per il suo grasso e la sua carne.

Il suo corpo è massiccio ed imponente, il capo tozzo e grosso, il muso carnoso con grosse labbra e narici, gli arti anteriori simili a pinne e quelli posteriori trasformati in pinna caudale che si allarga in due pinne simmetriche.

E allora, a settembre, seguendo il profilo costiero dell’Africa orientale, sono arrivata a Marsa Alam e in quelle acque l’ho visto, in tutta la sua maestosità, mentre brucava e quando si è allontanato da me veloce e leggero..

E tartarughe verdi giganti ad ogni immersione dalla spiaggia del Diving DE di AbuDabab, e longimanus ad Elphinstone, ballerine spagnole e frogfish nell’housereef di Extra Divers, e più a sud, a Wadi Lahami, delfini, immensedistese di coralli duri e relitti immergendoci con il gommone dall’ecoresort Red Sea Diving Safari.

E ora che sono qui, confinata in casa per il timore del contagio, mi sembra meno pesante la limitazione della libertà, una libertà che la mia memoria e quella della mia macchina fotografica possono farmi ritrovare quando lo desidero.